Approfondimenti e Curiosità

Albe e Tramonti ad Ischia. Tutti i punti più suggestivi in cui godersi lo spettacolo

Residuo di sogno e principio di pensiero, per dirla con Victor Hugo: l’alba è di per sé un incanto. A Ischia, di più. E incantano i lunghi tramonti sul mare, con il sole che accende il cielo di rosso, rosa o arancio, prima di inabissarsi rapido, inghiottito dall’orizzonte.

Non c’è cartellone di eventi che sia in grado competere con uno spettacolo della natura che attraversa le stagioni: d’inverno come in primavera, d’estate e in autunno, l’isola d’Ischia sa esaltarsi quando il giorno comincia e dà il meglio di sé all’imbrunire, quando gli ultimi raggi di sole si posano sui gozzi e sulle scogliere, e la luce cede il passo al buio.

E dunque la madre di tutte le esperienze, per chi voglia realmente entrare in sintonia con questa terra, significa arrivare puntuali all’appuntamento quotidiano con l’alternarsi tra giorno e notte. Lasciarsene affascinare, catturarlo con lo sguardo ancor prima che con lo smartphone: poi, certo, la tentazione di restituire l’istantanea giusta su Instagram sarà irresistibile.

Profumi di mare nell’isola che si risveglia: dove guardare l'alba a Ischia

L’alba, anzitutto: ad est Ischia è un abbraccio rivolto alla terraferma. Il piazzale aragonese, nel borgo di Ischia Ponte, è così il luogo privilegiato per salutare il sole, mentre fa capolino lontano, alle spalle dell’isolotto di Vivara, propaggine di Procida, e del Vesuvio o, a seconda del periodo, in mare aperto, tra punta Campanella e Capri. Come in una irresistibile sinestesia, si attivano tutti i sensi: la vista, rapita dalla luce che permea tutto, e l’udito, con i gabbiani che garriscono e il mare che intona la sua litanìa, ora leggera e appena percettibile, ora imponente e poderosa. Il profumo dei primi caffè prematuri e del pane caldo del vicino forno antico solleticano l’olfatto, verrà il tempo del gusto con l’immancabile colazione.

Dormire qui, alloggiando in uno degli alberghi vicini a Ischia Ponte, offre dunque i suoi vantaggi.

Cambia la prospettiva, non il risultato finale per chi si apposta a Cartaromana, scendendo in spiaggia o sedendosi su una delle panchine della piazzola. 

Alba Ischia Ponte

In trekking aspettando il sole che sorge

Per gli amanti del trekking, invece, l’alba può essere l’appagante atto finale di un percorso a piedi tra le meraviglie dell’isola di terra: più comoda la ricerca di un posto in prima fila dalla collina di Piano Liguori, comodamente raggiungibile dalla piazza del borgo di Campagnano, dalla quale si apre una visuale a 360 gradi che, con giornate particolarmente terse, consente di apprezzare l’intero golfo di Napoli.

Scorci di suggestione sull’alba si aprono anche attraverso i pini e i lecci del Cretaio, affacciandosi verso il porto di Ischia e, più in là, sul Castello, alle spalle le antiche bocche vulcaniche del Rotaro.

Ma se c’è un luogo che – per definizione – diventa il non plus ultra per l’incanto dell’alba ischitana, questo è senz’altro la cima dell’Epomeo, come suggerito dallo stesso toponimo. “Epopon” vuol dire guardarsi intorno, sin troppo facile se si è lì, sulla vetta, mentre il sole sorge, illuminando – uno spicchio alla volta – tutta l’isola.

Bisogna salire per tempo, da Fontana, armati di torcia e facendo attenzione al percorso, che in parte asseconda una mulattiera: ne vale la pena. Consigliato dormire in zona, dunque.

I migliori tramonti d'Ischia

E da qui, dall’Epomeo, anche il tramonto è uno spettacolo impagabile.

A Forio cercando il raggio verde del tramonto

Agli amanti del genere, ampiamente celebrato nientepopodimeno che da Giovanni Verga (nella struggente “Casamicciola” esalta i “caldi colori del tramonto su cui Ischia stampavasi verde e molle, e dove la riva s’insenava come una coppa”), non sfuggirà però l’opportunità di osservarlo dalla costa occidentale dell’isola, magari dal piazzale del Soccorso di Forio o, meglio ancora, dal Faro Punta Imperatore. Il mare divora il sole, aguzzando gli occhi potrà capitare di vederlo percorso da branchi di delfini festosi. Cos’altro volere di più? Il raggio verde, forse. Quella sottile (e leggendaria) striatura luminosa dal colore verde, pochi istanti all’alba o al tramonto: c’è una spiegazione scientifica (la rifrazione della luce solare da parte dell’atmosfera), ma a conquistare è soprattutto il fascino e la rarità di un fenomeno che conquistò, tra gli altri, anche Luchino Visconti. E anche dal promontorio di Zaro, dove c’è quella che è stata la sua Villa, La Colombaia, il tramonto è uno spettacolo che lascia senza fiato, in tutte le stagioni dell’anno. Di più in primavera, forse, quando il bosco si risveglia e i profumi delle fioriture, comprese quelle dei Giardini La Mortella, si diffondono ovunque. Meglio ancora a fine maggio, quando – all’imbrunire – basta fare due passi verso il bosco per restare abbagliati dallo sfavillio delle lucciole. Cos’altro è la meraviglia? 

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