Dal 25 aprile al primo maggio la manifestazione dell’escursionismo: percorsi guidati alla scoperta dei luoghi nascosti e delle baie più belle. Un’occasione unica per chi ha voglia di primavera
Alla scoperta dell’isola attraverso i suoi sentieri e le sue mille anime, inerpicandosi sulle pendici dell’Epomeo che si colorano delle sfumature cromatiche della primavera o viaggiando quasi sospesi tra cielo e mare, dal borgo di Campagnano a Piano Liguori, dove il Castello aragonese sembra di poterlo afferrare quasi con la mano, poetica suggestione.
In primavera Ischia si scopre a piedi, come da claim d’ordinanza di “Andar per Sentieri”, la manifestazione che, con la regia della Pro Loco Panza, quest’anno celebra la sua nona edizione: appuntamento dal 25 aprile al primo maggio, un format collaudato che porta i visitatori per mano, metaforicamente, invitandoli esplorare l’entroterra dell’isola, che verde lo è per antonomasia (per il tufo, suo tratto distintivo geologico, ma anche per la sua vegetazione, che in queste settimane torna irresistibilmente florida).
Dieci differenti escursioni, con differenti gradienti di difficoltà, per un unico comun denominatore: il trekking. Boschi d’acacie e vulcani semidormienti, il fascino delle case in pietra e le antiche cantine, depositarie del secolare rito della vendemmia. E ancora: fumarole e prati fiori, boschi fittissimi e distese pianeggianti. Per i turisti “Andar per Sentieri” è un viaggio esperienziale irrinunciabile, condotto da guide ambientali escursionistiche, attraverso l’anima profonda del territorio.
E sembrerà allora di ripercorrere sentieri già battuti (ed esaltati) dai grandi scrittori e dai grandi artisti, sin dai tempi del Grand Tour.
Truman Capote si lasciò per esempio conquistare da quei “viottoli che si inerpicano su in mezzo ai filari dove ci sono interi sciami di api e dove le lucertole si cuociono al sole sulle foglie che stanno per germogliare”. Addirittura leggendaria la scalata verso l’Epomeo del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, che non resistette alla tentazione di sorseggiare il vino paesano. E che dire, allora, dello scrittore Erri De Luca, che ha più volte confessato di essere diventato uomo qui, a Ischia, percorrendone con appassionata tenacia i sentieri? Al punto da dedicare al monte, all’Epomeo, un vero e proprio inno d’amore: “E’ stato lui, l’Epomeo, a mettermi le montagne dentro i sonni: solo lassù ho saputo d’essere un residente in terra, prolunga del suolo della cima come un ramo su un albero, un’onda sullo scoglio”. Chapeau.
L’occasione è dunque propizia per scegliere uno o più itinerari (il programma è consultabile al sito www.prolocopanzaischia.it , info e prenotazioni 081 908436), tutti impreziositi da degustazioni di piatti tipici. Perché il food, qui più che altrove, è espressione del territorio.
E quest’anno non mancano, peraltro, le novità. A cominciare dal percorso che attraversa il bosco di Zaro, tra i polmoni verdi dell’isola, con immancabile tappa alla villa La Colombaia, già residenza di Luchino Visconti, maestro del neorealismo, particolarmente legato a Ischia. E ancora: il trekking lungo il promontorio di Punta Imperatore, che si protrae verso l’arcipelago delle Pontine promettendo tramonti indimenticabili, cui assistere magari dal Faro, approdo finale dell’itinerario, oggi esclusivo resort di lusso e a sua volta custode di storie senza tempo, non ultima quella della sua guardiana, Lucia Capuano, resa immortale da uno spettacolo straordinario dell’attrice Lucianna De Falco, sua orgogliosa discendente: prima farista donna, ultima guardiana di uno dei più straordinari fari del Mediterraneo. Perché esplorare i luoghi di Ischia vuol dire, soprattutto, andare a spasso nel tempo.