Ischia Vents

I fenomeni vents ad Ischia

Ischia è un’isola vulcanica dove geologia e biologia sono strettamente legate.Lungo le sue coste ci sono dei siti speciali chiamati ‘vents‘, dove dal fondale marino vengono rilasciate bolle di anidride carbonica (CO2). Questo provoca un abbassamento del pH dell’acqua, modificandone le proprietà fisico-chimiche e causando una locale acidificazione marina. L’abbassamento del pH degli oceani e l’alterazione delle caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua è un fenomeno già noto agli scienziati a livello globale, conosciuto come “acidificazione oceanica”.

Questo fenomeno può provocare degli effetti negativi sugli organismi marini, soprattutto quelli che costruiscono uno scheletro calcareo, come i coralli e i molluschi. Sia nel Mediterraneo, che in altri posti nel resto del mondo ci sono altri sistemi di vents simili a quello di Ischia. Questi siti sono molto importanti poiché rappresentano dei laboratori naturali che ci permettono di studiare e comprendere l’effetto dei cambiamenti ambientali previsti per il futuro prossimo, sia sulle singole specie che sulle intere comunità.

Sistemi di CO2 al Castello Aragonese

Uno dei sistemi di emissione di CO2 più noti, e il primo al mondo ad essere studiato per comprendere gli effetti dell’acidificazione sugli organismi marini, è quello situato presso il Castello Aragonese di Ischia. In questo sito vi è un’ intensa emissione di anidride carbonica e pertanto si origina un gradiente di acidificazione delle acque, che parte da valori estremamente bassi per poi raggiungere i valori ambientali di pH, che per quanto concerne il mar Mediterraneo si aggirano intorno al pH ~8.0.

La zona di emissione inoltre si sviluppa sia sul lato sud che sul lato nord del Castello Aragonese. Gli habitat che caratterizzano questi siti sono principalmente fondi duri superficiali vegetati a densa copertura di macroalghe con annessa una prateria di Posidonia oceanica, una pianta marina tra le più importanti in Mediterraneo e di cui vi è una fitta prateria proprio nelle acque intorno al Castello.

Effetto della CO2 a livello globale. Una possibile soluzione

L’ oceano ricopre un ruolo fondamentale a livello climatico, su scala mondiale, assorbendo circa il 25% dell’anidride carbonica che noi produciamo e questo lo rende un “regolatore” climatico di estrema importanza. Comprendere il fenomeno dell’acidificazione oceanica mediante  l’utilizzo di questi laboratori naturali marini, come i vents di Ischia, risulta cruciale per avere un’idea di quanto avverrà nel prossimo futuro.

Questo ci consente inoltre di pensare a possibili soluzioni basate sulla natura per poterlo mitigare. Preservare le piante marine come la Posidonia oceanica ed effettuare azioni di restauro del loro habitat sono alcune possibili soluzioni per ridurre in forma sostenibile gli effetti dell’acidificazione oceanica e degli impatti antropici, al fine di ripristinare la salute del nostro mare.

Sospeso tra due orizzonti: una visuale a metà tra il paesaggio emerso e sommerso del Castello Aragonese dove si nota la presenza delle emissioni gassose di CO2. Foto: Pasquale Vassallo 

Cosa bolle in pentola? Particolare di una delle zone sommerse del Castello Aragonese caratterizzata da intensa attività di emissione di CO2 dove si nota una densa copertura di macroalghe su substrato roccioso superficiale. Foto: Pasquale Vassallo

Un giardino sommerso: sullo sfondo la prateria di Posidonia oceanica e un banco di Sarpa salpa, principale pesce erbivoro del Mediterraneo. Foto: Pasquale Vassallo

Una pacifica convivenza: particolare di un habitat vegetato caratterizzato da macchie di Posidonia oceanica e macroalghe di diverse specie che condividono lo spazio con la nota spugna incrostante arancione: Crambe crambe. Foto: Pasquale Vassallo

Barcollo ma non MOLLuscO: mollusco gasteropode del genere Patella che presenta il guscio sbiancato a causa dell’azione corrosiva provocata dall’abbassamento del pH, all’interno dei siti ad emissioni di CO2. Foto: Pasquale Vassallo

Lavoro sotto la superficie: operatori scientifici subacquei che effettuano un transetto fotografico per la valutazione della biodiversità lungo il gradiente di acidificazione presso il Castello Aragonese. Foto: Jeremy Carlot